Roma, Monte sacro - Città Giardino. Affascinante Villa unifamiliare, In Via Monte Maloia, nel cuore del quartiere di "Città Giardino".
La Proprietà insiste su un lotto di circa 1.000,00 mq, con accesso pedonale dalla Via Monte Maloia e carrabile dalla Via Monte Faraone.
Si tratta di un Edificio unifamiliare ad uso residenziale, destinato all’uso ricettivo e sanitario, distribuito su 3 livelli fuori terra ed 1 interrato.
L' immobile è stato oggetto di integrale ristrutturazione, appena completata, per l’utilizzo di 12 camere delle quali 3 singole e 9 doppie, tutte con bagno interno, di dimensione da 10,00 mq a 16,00 mq circa. Il piano interrato, con accesso indipendente anche dalla corte, è interamente destinato a servizi, con grande cucina, bellissima sala polifunzionale di circa 400,00 mq di ampia cubatura e grande luminosità, varie stanze destinate a deposito, lavanderia, vari spogliatoi e 4 bagni. Tutti gli ambienti sono climatizzato ed i piani sono serviti da ascensore interno.
La Proprietà è dotata di piacevoli spazi esterni; oltre che delle terrazze, gode di un grande giardino in parte pavimentato ed in parte a verde, di circa 800,00 mq, con ampia area destinata al parcheggio delle auto.
La proprietà è attualmente locata a qualificata società con contratto locativo commerciale per comunità alloggio per anziani, al canone annuo di euro 72.000,00.
Eccellente opportunità di investimento.
Dettagli:
Villa Liberty 4 livelli
Proprietà a reddito
700,00 mq coperti
800,00 mq scoperti
12 camere
16 bagni
Reddito annuo € 72.000,00
Storia:
Quartiere di Città Giardino, magnifica intuizione del famoso Architetto Gustavo Giovannoni, il quale concepì e realizzò la costruzione di ampie strade alberate, di case a villino perfettamente integrate nella vegetazione circostante e di un’area facilmente raggiungibile destinata a ospitare strutture di servizio: il parco pubblico, l’ufficio postale, la scuola, la chiesa, con l’idea di dar luogo a una grande città giardino ispirata al modello della "garden city" britannica, che garantisse agli abitanti le comodità della vita di città unite ai vantaggi di quella di campagna, a diretto contatto con la natura.
La riprogettazione moderna del quartiere ebbe inizio nel 1921, quando si manifestò l’esigenza di un nuovo assetto topografico di quella parte periferica della Capitale. In effetti, nei primi vent’anni del secolo scorso l’edificazione si era svolta secondo criteri non proprio ortodossi, e l’adozione di un nuovo piano regolatore si imponeva come una necessità prioritaria. L’idea era quella di dar luogo a una grande città giardino ispirata al modello della garden city britannica.
Allo scopo fu istituito un "Consorzio Città-Giardino Aniene", e l’incarico di ridisegnare il territorio venne affidato all’Architetto Gustavo Giovannoni, il quale concepì e realizzò la costruzione di ampie strade alberate, di case a villino perfettamente integrate nella vegetazione circostante.
Sebbene l’originale e armoniosa impronta che si volle conferire al tessuto urbano della zona non abbia avuto vita facile – poiché a partire dal secondo dopoguerra, e in special modo nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, il carattere intensivo dell’edilizia moderna ha determinato la costruzione di edifici sempre più alti e la progressiva riduzione sia delle aree interne dei fabbricati che degli spazi pubblici occupati dal verde – si deve riconoscere che in tempi recenti v’è stato un netto recupero degli originari orientamenti ecologici e di salvaguardia del territorio. L’energica e costante azione di risanamento condotta dagli enti locali non solo ha posto un argine all’indiscriminata espansione edilizia, ma ha anche definito precisi piani di intervento per la rivalutazione delle aree naturali. Sono così stati oggetto di accurate sistemazioni posti oggi identificati nel Parco dell’Acqua Sacra, situato nell’ansa che l’Aniene produce attorno all’agglomerato di Via Monte Nevoso, nell’adiacente Parco di Monte Sacro e nella vicina Pineta di Ponte Tazio.
Oggi Monte Sacro copre con la sua circoscrizione una delle superfici della città più densamente popolate: con poco più di quattro chilometri quadrati e circa sessantamila abitanti. Provenendo dal centro, vi si arriva dalla Via Nomentana poco prima che questa si biforchi per diventare, sulla sinistra, Nomentana Nuova e raggiungere così la scenografica prospettiva di Piazza Sempione, e per superare, verso destra, il corso dell’Aniene sull’antico Ponte Nomentano. Sicché questo ponte e quella piazza sono i luoghi comunemente considerati dai cittadini come le porte d’entrata di Monte Sacro.
Assieme a Ponte Milvio, il Nomentano era nell’antichità il più importante dei ponti extraurbani di Roma, e come Ponte Milvio è attualmente solo pedonale: per le dimensioni contenute e la struttura ad arcate che ne rendono difficoltoso l’attraversamento ai moderni mezzi di trasporto. Eretto tra il V e il I secolo a.C., fu successivamente soggetto a disfacimenti, modifiche, ristrutturazioni e fortificazioni; dal X secolo d.C. passò sotto il controllo di diverse istituzioni ecclesiastiche, per essere conquistato nel 1485 da Paolo Orsini e venire assorbito nel 1532 nei possedimenti della famiglia dei Pazzi.