ROMA, Centro Storico, Via di Monte Brianzo. Nel bellissimo Rione Ponte, poniamo in vendita una magnifica dimora, in una delle vie più interessanti del centro storico romano che corre parallela al Lungotevere Marzio.
ROMA, Centro Storico, Via di Monte Brianzo. Nel bellissimo Rione Ponte, poniamo in vendita una magnifica dimora, in una delle vie più interessanti del centro storico romano che corre parallela al Lungotevere Marzio.
La sua posizione è unica e privilegiata: a soli pochi passi dai siti più affascinanti e ricercati del centro storico, come Piazza Navona, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, Pantheon ma anche a pochi minuti, attraverso Ponte Umberto I, al Rione Prati, sull’altra sponda del Tevere.
L’abitazione è posta al piano primo di uno storico Palazzo Rinascimentale con affaccio, tranquillo ma luminoso, sulla deliziosa Via dell’Orso.
Finemente restaurata e arredata, misura mq 130,00 circa, distribuiti come segue.
Un’ampia zona di ingresso e accoglienza immette con facilità alle zone abitative. La zona giorno è costituita da un salone doppio, con zona pranzo e salotto, e una cucina abitabile completamente attrezzata. Alla sinistra dell’ingresso, attraverso un comodo corridoio di collegamento, ci si immette nella zona notte costituita da due ampie camere da letto e due bagni con finestra e doccia.
Completano la bella proprietà, tutti i particolari che la rendono unica e affascinante, soffitti alti con travi a vista, volte, armadi e arredi fissi..oltre ad un'atmosfera emozionale he si avverte già dall’accesso all’edificio attraverso il suo delizioso cortile interno.
Provare per credere.
Dettagli:
Rione Ponte
Casa Rinascimentale
Appartamento piano nobile
130,00 mq coperti
Soffitti con travi a vista
Climatizzazione
Alta redditività
IL PALAZZO
Il palazzo in Via di Monte Brianzo, conosciuto anche come Casa Rinascimentale, è stato identificato come un esempio di architettura rinascimentale. La struttura originale potrebbe aver subito modifiche nel corso dei secoli, ma conserva elementi caratteristici del periodo. Il palazzo potrebbe essere stato costruito incorporando elementi di edifici preesistenti, la presenza di un basamento in travertino con un toro scolpito, rinvenuto durante lavori di costruzione indica, infatti, che il sito era occupato da costruzioni anche in epoche precedenti.
LA STRADA
La storia di questa via appare travagliata ed incerta: il dubbio è legato al suo toponimo, con l’ipotesi che possa derivare dalla presenza, in questa zona, di abitanti provenienti dalla Brianza, una regione nota per la produzione ed il commercio del vino. La via fu, in età medioevale e rinascimentale, un’importante via di comunicazione lungo il Tevere tra il Campo Marzio e Tor di Nona: a quei tempi era denominata Via delle Posterule o Via delle quattro porte, a ricordare le aperture, o posterule, nella cinta delle Mura Aureliane che costituivano il passaggio attraverso il quale le merci entravano in città dal fiume. L’antica Via delle Posterule cambiò nome nel XV secolo allorché Papa Sisto IV (1471-84) la pavimentò denominandola Via Sistina; nella prima metà del Cinquecento, sotto il pontificato di Paolo III Farnese, cambiò nome in Via Trinitatis, primo tratto di quel lungo rettifilo che insieme a Via della Fontanella di Borghese, Via del Clementino e Via dei Condotti conduceva alla chiesa della Trinità dei Monti, finché, pochi anni dopo, assunse il nome attuale. La via fu radicalmente trasformata dopo il 1870 in seguito alla costruzione dei muraglioni del Tevere e quella che oggi possiamo osservare è alquanto peculiare perché ad un certo punto si sdoppia, ricalcando l’antico tracciato sulla parte più bassa che termina dinanzi all’Hostaria dell’Orso, mentre quella più alta è il risultato del necessario allineamento al lungotevere.
Via di Monte Brianzo collega Piazza Nicosia a Piazza di Ponte Umberto I, dividendosi in due rioni: da Via del Cancello fino a Piazza Nicosia al rione Campo Marzio, da Via del Cancello fino alla Piazza di Ponte Umberto I appartiene al rione Ponte, del quale ora ne prendiamo in considerazione la zona di appartenenza.
RIONE PONTE
Il Rione Ponte era, in origine, una distesa di paludi, come ricorda Ovidio nei Fasti, un luogo misterioso, sibillino e “gonfio di agguati”. Nei pressi di Ponte Vittorio Emanuele II era situato il Tarentum, il luogo dove si trovava, in età storica, il Santuario di Dite (ovvero Plutone, dio degli Inferi) e Proserpina, il cui altare sotterraneo veniva dissepolto in occasione di ogni cerimonia. Un altro ricordo archeologico fu scoperto nel 1890 dal Lanciani lungo le rive del Tevere, all’altezza di Tor di Nona: sono gli avanzi di un poderoso molo da sbarco per i marmi che servivano ai monumenti del Campo Marzio. Tra le memorie archeologiche vince in bellezza il Ponte Elio che peraltro ha dato il simbolo al rione. Papa Sisto IV Della Rovere fu il primo restauratore del rione: fece selciare tutte le vie e, nel gennaio del 1480, ripulì la zona di Ponte S.Angelo da tutti i tuguri fatiscenti, anche se la sua opera più importante può considerarsi la costruzione di S.Maria della Pace. Molti furono i personaggi noti che vissero nel rione: da Benvenuto Cellini, nel 1519, al genio del Borromini nel 1615, da Carlo Maderno a Messer Agostino Chigi. Ponte fu nominato V Rione di Roma il 18 maggio 1743, con chirografo di Papa Benedetto XIV. Nei primi anni del ‘900 il piano regolatore della “nuova” Roma operò nel rione vari sventramenti che inflissero vaste ferite all’antico tessuto urbano. Ciononostante questo rione ha conservato il suo tipico aspetto con i rettilinei rinascimentali convergenti verso Ponte S.Angelo, riuscendo a mantenere un perfetto equilibrio tra passato e presente.
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